Un gruppo di giovani pazienti autistici de L'Aquila ha programmato un software che aiuta chi è affetto dalla patologia a “decifrare” i sentimenti. Il programma riproduce in sequenza su un volto Avatar in 3D, una serie di espressioni del viso associandole ai diversi stati d'animo. L'esperienza è fra le prime in Europa ad essere condotta all'interno del disturbo autistico perché è stata realizzata proprio da coloro che ne sono affetti, quattro ragazzi fra i 20 ed i 25 anni coadiuvati dal gruppo di neuroscienze dell'Università de L'Aquila.

 

“Una delle principali difficoltà delle persone con autismo – spiega il direttore del Centro di riferimento abruzzese per l'autismo, Marco Valenti – è legata al riconoscimento delle varie espressioni del volto con cui si trasmettono emozioni e sentimenti come gioia, rabbia, preoccupazione o stupore. Il programma creato dai nostri quattro giovani utenti, che hanno interessi nel campo dell'informatica, riproduce in sequenza una varietà di pose del viso che servono al soggetto autistico per imparare a decifrare le varie espressioni dei lineamenti. Un esercizio con cui allenare l'utente e sviluppare in lui la capacità di leggere stati d'animo e sensazioni. Tutto ciò rientra in un progetto sperimentale, di cui valuteremo i risultati, che è tra i primi in Europa nel genere”.

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