Quattro giovani americani, costretti da anni sulla sedia a rotelle per lesioni spinali, hanno mosso per la prima volta gli arti inferiori in seguito al trattamento tramite stimolazione elettrica del midollo spinale. L'esperimento è stato documentato da uno studio americano pubblicato sulla rivista Brain. Il trattamento a cui i quattro si sono sottoposti consentirebbe al midollo spinale di trasmettere agli arti paralizzati segnali, seppur deboli, che il cervello gli invia.

I responsabili dello studio avvertono che questa procedura pionieristica non ripara il midollo danneggiato.Nonostante questo, anche se non sono ancora in grado di camminare autonomamente, i pazienti che si sono sottoposti al trattamento sono riusciti a muovere le dita dei piedi, le caviglie e le ginocchia. Un segnale più che incoraggiante agli occhi dei ricercatori, che ritengono “l’elettrostimolazione al di sotto della lesione” una terapia valida per le persone paraplegiche.

I vantaggi riscontrati nei quattro ragazzi che hanno sperimentato questa procedura non riguardano solo il recupero di parte della mobilità perduta. I medici hanno infatti notato anche un complessivo miglioramento nella qualità della vita e nel controllo della vescica e degli organi sessuali. La ricerca è stata finanziata anche dalla Reeve Foundation, l’organizzazione che prende il nome dall’attore Christopher Reeve, il celebre Superman degli anni 80 (scomparso nel 2004) che era rimasto paralizzato in seguito a una caduta da cavallo.

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