“Bisogna dire sempre grazie a OSA e ai suoi operatori perché sono un supporto per noi familiari, non solo per gli assistiti”. A Palermo Adriana si prende cura di sua sorella maggiore Giuseppina, 67 anni da compiere il prossimo 20 ottobre, colpita da un'encefalite e da problemi polmonari nel 2015 e costretta a letto. L'assiste in casa, h24, con lo stesso amore con cui si è occupata di sua madre e dell'altra sua sorella, che ora non ci sono più. Al suo fianco, da marzo 2019, ci sono gli operatori del servizio di Assistenza Domiciliare di OSA.

 

Cinque giorni su sette Gianfranco, operatore sociosanitario, arriva a casa di Adriana per accudire sua sorella, per dedicarsi alla sua pulizia e alla cura della sua persona. Tre volte alla settimana è invece Giacomo, infermiere, ad assicurare a Giuseppina l'assistenza di cui ha bisogno. Adriana racconta l'incontro con OSA. “Non avevo mai avuto una persona che mi aiutasse”, spiega, “dopo che mia sorella è stata dimessa dall'ospedale, ormai un anno fa, l'assistente sociale mi disse che avevo diritto ad usufruire di questo servizio, così da marzo 2019 ho conosciuto OSA. Gianfranco si prende cura di mia sorella ed è un bravissimo ragazzo, sempre attento e disponibile, con lui il feeling è stato subito eccezionale. Lo stesso posso dire di Giacomo che è più di un infermiere: è uno di famiglia per me. In generale, mi trovo benissimo con la Cooperativa, ho conosciuto anche altri professionisti, magari per via di qualche sostituzione, e di nessuno di loro posso lamentarmi”.

 

Per Adriana, che si dedica anima e corpo a sua sorella, 24 ore al giorno, gli operatori siciliani del servizio ADI rappresentano un sostegno fondamentale. Una mano tesa nel momento del bisogno, quel supporto indispensabile nell'affrontare le piccole e grandi vicissitudini della vita quotidiana. “Mi sono occupata di mia madre, dell'altra mia sorella e ora mi prendo cura di Giuseppina. È molto dura, mi creda, e per questo bisogna ringraziare sempre OSA e i suoi operatori perché rappresentano un aiuto non solo per mia sorella che, essendo una paziente ad alta complessità, ha bisogno di cure continue e di attenzioni ma anche per me, perché mi sostengono e mi danno conforto ogni giorno”.

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