Volevo condividere con voi un momento di riflessione… da qualche giorno abbiamo accolto Serena (nome di fantasia). Serena ha 10 anni e già conosce il dolore di non essere amata, protetta, seguita e coccolata. Invece, ha ricevuto tanto odio … quando è arrivata da noi presentava ferite alla testa e il corpo pieno di lividi. Una cosa terribile, i suoi occhi erano persi nel vuoto ed era terrorizzata… il suo sguardo, lo sguardo di una bambina che si aspetta da un momento all’altro altre cattiverie psicologiche e fisiche come quelle ricevute da una madre e da un padre acquisito che non hanno tempo da dedicarle, se non quei pochi minuti per sfogare la loro rabbia e frustrazione. Oggi, Serena si sente tranquilla, protetta e ascoltata, le dedichiamo tutte le attenzioni necessarie per farla crescere e farla diventare adolescente. Non è felice, forse non conoscerà mai la felicità perché le è stata rubata e negata. Ma, noi dedicheremo ogni momento per farla sentire importante. Questo è uno dei tanti motivi per cui amiamo il nostro lavoro… accogliere, proteggere e regalare delle carezze… Serena noi ci siamo”.

 

Non c'è bisogno di aggiungere parole alla storia che Marcello Carbonaro, responsabile della Divisione Sociale OSA, racconta in questa sorta di lettera aperta che ci indirizza a nome suo e di tutto il gruppo di professionisti della Cooperativa che si prendono cura amorevolmente della piccola.

Quella di Serena è una testimonianza viva e diretta del lavoro quotidiano, faticoso e bellissimo, che OSA e i suoi operatori portano avanti ogni giorno al fianco degli assistiti in migliaia di case da Bergamo a Palermo e nelle strutture presenti sul territorio nazionale.

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