Sai cos’è la solitudine? Sai come diventano le persone dopo che sono rimaste sole al mondo? Diffidenti, nei confronti di tutto e tutti, come me. Mi chiamo Anna, vivo da sola a Latina e le rughe che vedi sul mio volto non sono solo i segni della vecchiaia, ma i segni dei dolori che mi hanno consumata. La mia vita è stata caratterizzata fin dall’inizio dalla sofferenza”. Comincia così la storia di Anna, assistita a domicilio da OSA a Latina.

 

Una testimonianza raccontata da lei stessa in prima persona e condensata nelle pagine dell'edizione speciale di “50MILA VOLTI Magazine”, il periodico della Cooperativa online sul sito web osa.coop e in distribuzione proprio in questi giorni. Quella di Anna è una storia di solitudine, ma anche e soprattutto di rinascita, di ritorno alla speranza, in cui si torna a credere nella fiducia, nell’amore, nell’umanità. “Quanto è difficile stare al mondo a volte, riuscire a capire che non tutti amano come noi, che dietro ogni persona si nasconde una storia e un dolore e che tu puoi solo immaginarlo ma non potrai mai comprenderlo fino in fondo. Fidarsi, quanto è difficile fidarsi di nuovo di qualcuno, aprirgli le porte della tua vita e sperare che non sia l’ennesima persona che andrà via o che la vita ti strapperà proprio quando avevi imparato a poggiartici un po’ su. Affidarsi all‘altro è l’esercizio umano più difficile perché significa rinunciare un po’ a sé stessi, aspettando che l‘altro possa riceverti nella tua vita”, racconta ancora Anna.

 

“C’è un momento in cui noi anziani regrediamo come a voler tornare bambini e chiediamo le stesse attenzioni, solo per avere un po’ di compagnia, è il momento in cui vogliamo finalmente un po’ abbandonarci e speriamo di trovare braccia solide per farlo, una carezza e un sorriso puro. Negli operatori di OSA ho trovato quello che cercavo. Le loro attenzioni e i loro sguardi mi hanno confortato in momenti difficili dandomi la forza di continuare a combattere”. Quando Anna lascia che i professionisti del servizio ADI varchino la porta di casa sua per prendersi cura di lei “la mia giornata si illumina e trovo il coraggio per affrontare ogni avversità. Sono paraplegica, ma chiedo spesso di poter fare una passeggiata o di essere aiutata nelle cose che ancora riesco a fare da sola pur di avere un momento di condivisione con qualcuno, perché i bagagli pesanti se portati un manico per uno sembrano diventare più leggeri”.

 

“Sono Anna”, conclude “e questa è la mia storia e questa è la mia piccola grande famiglia della quale oggi mi fido nuovamente e alla quale ho concesso di farmi amare ancora un po’”.

 

Per leggere la storia di Anna e le altre storie pubblicate sul nuovo numero di 50MILA VOLTI clicca qui 

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