Dal pagamento delle tasse universitarie alla concessione dei buoni affitto, passando per la retta delle mense scolastiche fino a tutta una serie di strumenti legati alle politiche sociali. È lungo l’elenco dei contesti in cui ci si deve confrontare con l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, ovvero lo strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie senza fare riferimento solamente al reddito.
Col nuovo anno, però, l’Isee cambia, e le modifiche mirano a una maggiore attenzione verso le famiglie con persone disabili. Occuparsi di una persona non completamente autosufficiente, infatti, comporta indubbiamente dei costi economici che vanno a incidere sul reddito.
Dal primo gennaio 2014, queste spese vengono finalmente riconosciute nel calcolo dell’Isee, attraverso importanti abbattimenti. Parliamo di 4.000 euro in caso di persone con disabilità media, 5.500 euro per persone con disabilità grave e 7.500 per persone non autosufficienti. Qualora la persona in questione fosse minorenne, le deduzioni salgono rispettivamente a 5.500, 7.500 e 9.500 euro.
Previste, per i non autosufficienti, detrazioni anche su tutte quelle spese legate a collaboratori domestici, assistenti personali e ricoveri in strutture residenziali. Rispetto all’Isee 2013, inoltre, il nuovo indicatore permette a tutti di sottrarre le spese, certificate a fini fiscali, relative alla situazione di disabilità, fino a un tetto di 5.000 euro. Parliamo quindi spese come l’acquisto di cani guida, pagamento diinterpreti per i non udenti e assistenza specifica per i disabili.