L’intervento del presidente di OSA e di Confcooperative Sanità sulle colonne del prestigioso quotidiano di via Solferino
“Personale sanitario, cosa si può cominciare a fare per la carenza?”: è questo il titolo dell’intervento di Giuseppe Milanese, Presidente di OSA e Confcooperative Sanità, ospitato sulle prestigiose colonne del Corriere della Sera.
Scrive Milanese: «Acclarato che all’Italia mancano medici e infermieri per le cure ospedaliere, assodato che ne mancheranno molti di più per strutturare un adeguato sistema di cure domiciliari, come si risolve un così grande problema? Cassando i test di ammissione alla facoltà di Medicina, dischiudendo le porte delle scuole di specializzazione, invogliando professionisti sanitari con i tanto attesi aumenti di stipendio? Iniziative certamente necessarie, ma non immediatamente risolutive.
Mentre la FNOPI si attrezza intelligentemente per delineare un’autoriforma radicale, tarando ruolo e funzioni dell’infermiere verso una «super» specializzazione, si provveda in parallelo a normare la formazione dell’operatore sociosanitario specializzato (OSSS), per il quale il perfezionamento sia utile a farsi carico delle funzioni infermieristiche di base, così come già accade in alcune regioni italiane. Un processo qualificante che andrebbe focalizzato tanto sulla professionalizzazione tecnica, quanto sulla umanizzazione delle cure e che sbroglierebbe la matassa nel breve periodo, consentendo all’Italia di allinearsi ai Paesi più evoluti e restituire dignità ad una generazione che merita rispetto».