Giuseppe Maria Milanese, Presidente di Confcooperative Sanità, è stato audito mercoledì 18 novembre 2020 dalla ‘Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana’, recentemente istituita dal Ministro della Salute Roberto Speranza e affidata alla presidenza di Monsignor Vincenzo Paglia.

 

Milanese, sulla scorta delle istanze e delle esperienze di un largo movimento cooperativo che annovera 6.605 enti impegnati nell’area del welfare, con una base associativa di 371mila soci, e più di 263mila addetti che erogano servizi sociali, sanitari e sociosanitari ad oltre 4,5 milioni di cittadini, ha analizzato lo status quo del Servizio Sanitario Nazionale, messo alle strette dall’emergenza procurata dalla pandemia.

 

“Il Covid-19 ha rappresentato soltanto il detonatore”, così Milanese, “perché una serie di problematiche irrisolte, preesistenti da anni e gravemente trascurate, esplodesse in maniera tanto preoccupante. La crisi sanitaria legata alla diffusione del virus ha fornito un’ulteriore testimonianza di quanto i ritardi sul fronte dell’assistenza primaria, e delle cure domiciliari in particolare, costituiscano una falla nella capacità complessiva di risposta del Servizio Sanitario Nazionale. In questa fase la costruzione di un modello autentico di assistenza territoriale sussidiaria alla rete pubblica ospedialiera ha bisogno innanzitutto di una visione chiara e definita di riforma, poiché senza idee i fondi europei finalmente disponibili all’uopo corrono il rischio di essere dissipati. Nessun rischio di dicotomia tra ospedale e medicina del territorio, ma una virtuosa logica di continuità assistenziale per la gestione ordinata e coordinata di acuzie e cronicità».

 

Poi la formalizzazione della proposta: “La strategia delle “5R” (Regia nazionale, Regole certe, Ruoli definiti, Reti di assistenza integrate e multiprofessionali, Rigore nella misurazione degli outcome di salute) elaborata da Confcooperative Sanità, muove in questa direzione e trova il suo fulcro ideale nella valorizzazione delle forze migliori, pubbliche, private e del privato mutualistico, per costituire un sistema assistenziale il cui primo obiettivo è la salute dei cittadini”.

 

“L’auspicio”, secondo la conclusione del Presidente Milanese, “è che il prossimo futuro rappresenti un momento di palingenesi nel quale, germinando l’assistenza primaria, ci si incanali verso una adeguata rigenerazione del Sistema Sanitario Nazionale”.

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