Nel 2017 il progetto Nontiscordardimé raddoppia. Come? Una seconda unità mobile inizierà il suo viaggio tra i quartieri periferici di Roma per raggiungere tutti quegli anziani che vivono in condizioni di precarietà sociale ed economica.

A causa di un sistema di welfare socio-sanitario in affanno, reso ancora più debole dalla crisi economica che ormai da oltre un decennio attanaglia l’intero Paese, anche la città di Roma si trova ad affrontare – senza le opportune risorse economiche, culturali e sociali – fenomeni come il progressivo aumento della popolazione anziana e la scomparsa della tradizionale ‘famiglia allargata’ che un tempo provvedeva a coprire quei vuoti che, oggi più che mai, il sistema socio-sanitario non è in grado di colmare.
 

Le conseguenze sono devastanti se si pensa all’emergere di nuove forme di ‘emarginazione sanitaria’ in cui sono coinvolti non solo gli extracomunitari ma soprattutto le fasce più avanzate tra la popolazione italiana; alla non sempre facile accessibilità ai sistemi di prenotazione o alle lunghe liste d’attesa; alla non sempre efficienza e qualità dei servizi erogati, seppure a pagamento con il costo del ticket.
 

Da una parte, infatti, è più frequente la nascita di realtà appartenenti al privato sociale, come cooperative e privati non convenzionati, che erogano prestazioni a prezzi inferiori rispetto al ticket; dall’altra sono sempre più numerose quelle persone costrette a rinunciare alle cure e alle attività di prevenzione, anche se a discapito della propria salute.
 

È anche a questi ‘nuovi invisibili’ che si rivolge la fase 2 del progetto Nontiscordardimé che potrà contare sul sostegno e sull’esperienza, sul campo, del Centro per la Pastorale Sanitaria del Vicariato di Roma e della Cooperativa OSA, come già avvenuto per il progetto dedicato alla salute dei più piccoli.
 

A raccogliere la richiesta del Santo Padre anche l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma che, in collaborazione con il Vicariato di Roma, già da febbraio 2015, ha avviato un progetto sperimentale di realizzazione di un’Unità di Ascolto e Orientamento Socio-Sanitario (UAOSS) presso una parrocchia della città, nel territorio Aurelio-Primavalle.
 

L’obiettivo di queste Unità è quello di diventare un punto di riferimento sul territorio per migliorare la presa in carico e l’assistenza della popolazione anziana povera, sola ed emarginata. Costituite sotto forma di Associazione di volontariato, ciascuna UAOSS sarà attivata presso una delle parrocchie diocesane individuate.

 

Leggi la versione integrale dell'articolo nel numero 3/2016 di OSA News

 

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