L’Osservatorio Nazionale sulla Salute delle Regioni Italiane si rinnova attraverso il suo sito web per rendere fruibili, a coloro che lavorano nel campo della salute, tutti i dati raccolti nei propri archivi: le serie storiche, i report e le analisi. Il nuovo sito – http://www.osservatoriosullasalute.it – è consultabile senza bisogno di registrazione o password.
 

“In 15 anni – afferma Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e direttore dell’Osservatorio – abbiamo creato un network che, coinvolgendo circa 230 esperti articolati in 21 sezioni regionali, si occupa di raccogliere dati regionali comparabili provenienti da diverse fonti, in grado di elaborare e diffondere strumenti di sorveglianza della sanità pubblica”. 
 

L’Osservatorio nasce appunto nel 2002 su iniziativa dell’Istituto di Sanità Pubblica – Sezione di Igiene dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per monitorare l’impatto della devoluzione sulle condizioni di salute in tutta Italia.
 

Tra le novità principali il potenziamento e la modernizzazione degli strumenti di comunicazione e l’ampliamento dell’offerta di contenuti digitali con la realizzazione di focus, approfondimenti e commenti a notizie di attualità.
 

Inoltre, a partire da quest’anno, si è consolidata la collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale (Simg) che metterà a disposizione dell’Osservatorio i dati forniti dalle cartelle cliniche dei pazienti italiani, raccolte attraverso Health Search, l’importante database che registra, nel più rigoroso rispetto della normativa vigente, i dati che consentono di tracciare e studiare sia il comportamento dei medici di medicina generale sia comprendere come vengono trattate le più frequenti patologie croniche.
 

Punta di diamante dell’Osservatorio è il Rapporto ‘Osservasalute' che ha analizzato il Sistema Sanitario Nazionale a 360°, prendendo in considerazione gli aspetti legati alle attività, alle risorse economiche e ai bisogni di salute della popolazione. 
 

“In questi 15 anni alcune cose sono migliorate – ha spiegato Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio – la speranza di vita media di un italiano è cresciuta, secondo gli ultimi dati del 2016, a 82,8 anni (80,6 per gli uomini e 85,1 per le donne) anche se si segnalano problemi di equità tra le regioni, in Campania l’aspettativa di vita media è infatti di soli 80,0 anni mentre nella Provincia Autonoma di Trento è di 83,5 anni. Per quanto riguarda l’abitudine al fumo, gli italiani sono andati migliorando, passando dal 25,5% di fumatori di 15 anni fa al 19,6% nel 2015 facendo ben sperare per il futuro. Molti aspetti – ha aggiunto – sono purtroppo andati peggiorando, ad esempio gli stili di vita, in cui c’è stato un aumento sensibile delle persone in sovrappeso, registrando nel 2015 il 35,3% degli adulti e il 24,9% dei bambini con eccesso di peso; l’attività fisica non è mai decollata, con il 39,9% della popolazione sedentaria stabile da 15 anni mentre sono ancora troppo pochi gli italiani che praticano un’attività sportiva (23,8% in modo continuativo)”.

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