“Cari soci, sono tanti gli eventi significativi che hanno caratterizzato questo trimestre. Penso alla nostra Assemblea che, anche quest'anno, ci ha dato la possibilità di confrontarci. Lo scorso 27 maggio è stata una data importante perché abbiamo aperto le porte anche ai nostri assistiti, arrivati da Mesagne insieme agli operatori. È stato un primo piccolo passo verso la nostra idea di cooperativa di comunità”. È quanto scrive il presidente di OSA, Giuseppe Milanese, nell'editoriale del numero di settembre di OSA News, house organ della Cooperativa.

 

“Penso all'emissione del prestito obbligazionario da 10 milioni di euro sul mercato dei minibond per rafforzare la nostra posizione finanziaria e continuare a crescere. Questo significa poter investire in tecnologie e nuove strutture residenziali che potranno aumentare le occasioni di lavoro. L'andamento di OSA è positivo come ormai registriamo dal 1997 e come dimostrano i dati dell'ultimo Bilancio Sociale. La nostra Cooperativa è un luogo di lavoro libero che appartiene a tutti e che, insieme a FederazioneSanità, chiede regole certe per lavoratori e assistiti”.

 

“Penso quindi – aggiunge il presidente di OSA – all'importanza dell'istituzione del Tavolo sulle regole dell'assistenza primaria e domiciliare, avvenuta a luglio presso il Ministero della Salute. Abbiamo iniziato a discutere nel merito, partendo dai bisogni della gente. Stiamo analizzando cosa offra il sistema oggi in tutte le regioni italiane, naturalmente scoprendo quello che già sappiamo: cioè che è un sistema disomogeneo fuori dall'ospedale che ancora tarda a trovare regole uguali per tutti. Sono molto contento del lavoro che si sta facendo insieme ai tecnici del ministero, al direttore generale della programmazione sanitaria, Renato Botti, e alle altre realtà e associazioni operanti nel settore. Partendo dal processo assistenziale bisogna capire chi necessita dell'assistenza domiciliare, ma anche chi valuta questi pazienti – come sappiamo la valutazione è molto importante – perché anche a casa delle persone dobbiamo garantire risultati in termini di efficacia. Il nostro obiettivo è quello di ridefinire il ruolo del medico di medicina generale, di individuare il tipo di proposta che può venire dal mondo delle cooperative e qual è il ruolo del Terzo Settore in questo sistema. Dobbiamo inoltre stabilire le tariffe per uscire dalla logica della tariffa oraria e arrivare a una visione più complessiva. Tutto questo per dare una definizione chiara di che cosa sia l'assistenza domiciliare. In altri Paesi come l'Olanda e il Canada, ad esempio, i servizi ospedalieri sono in continuità con l'ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) e garantiscono minori spese”.

 

Leggi l'articolo completo pubblicato su OSA News 3-2016

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