Si chiama Mario, acronimo che sta per “Managing acrive and healthy aging with use of caring service robots” (sistema di gestione dell'invecchiamento attivo e in salute mediante l'uso di robot assistivo), ed è un robot-assistente che si prenderà cura degli anziani con demenza senile. Dall'agosto scorso, tre modelli del robot sono arrivati in via sperimentale alla Casa sollievo della sofferenza, l'ospedale fondato da Padre Pio a San Giovanni Rotondo. L'Unità di Geriatria del nosocomio foggiano avrà il compito di testare Mario, in contemporanea con l'Università di Galway e la cittadina inglese di Stockport. Finanziato con 4 milioni di euro dal programma Horizon 2020 dell'Unione Europea, il progetto, che ha una durata triennale, coinvolge, oltre all'ospedale di Padre Pio, altri dieci enti europei. Per l'Italia avranno un ruolo fondamentale anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e l'azienda di consulenza R2M Solution, ma ci sono anche università ed enti di ricerca sparsi tra Francia, Germania e Regno Unito.
Nelle intenzioni dei progettisti, Mario offrirà un supporto mnemonico e sociale ai pazienti che soffrono di demenza senile e ai loro familiari, che spesso non sono nelle condizioni di prendersi cura di loro. Kathleen Murphy, professore ordinario di scienze Infermieristiche a Galway e responsabile comunicazione del progetto ha spiegato che “il robot non fornirà assistenza fisica, ma avrà capacità esclusivamente sociali: uno dei maggiori problemi della demenza senile è l'isolamento dal punto di vista sociale. I pazienti si vergognano di non ricordare il nome di qualcuno che sanno di riconoscere e Mario li aiuterà a ricordare”. Secondo il team di ricerca e progettazione, Mario potrà telefonare, leggere le notizie, fungere da portiere e ricordare ai pazienti gli orari dei pasti o delle pillole. Uno degli aspetti chiave del robot sarà il riconoscimento vocale e dei volti. In un primo momento comunicherà con il paziente tramite un tablet integrato sulla parte frontale e successivamente si attiverà con la voce.
Mario dovrà inoltre determinare una serie di valori come attività basali e strumentali della vita quotidiana, comorbidità (presenza di più malattie), numero di farmaci, stato cognitivo e nutrizionale, parametri vitali. In futuro potrà essere implementato con sensori di mobilità per prevenire il rischio di cadute.