Il prossimo 25 maggio si torna alle urne per le Elezioni europee (e in alcuni casi per le comunali e le regionali). Per permettere la più ampia partecipazione possibile, la legge prevede, per i cittadini che ne hanno i requisiti, la possibilità di accedere al voto assistito e cioè di essere supportati da un accompagnatore.

Secondo quanto stabilito dalla normativa possono fare richiesta i cosiddetti “elettori fisicamente impediti”.  In questa categoria rientrano: i non vedenti, le persone che hanno subito l’amputazione delle mani, i cittadini affetti da paralisi e gli elettori con gravi impedimenti certificati dal medico

Per richiedere il voto assistito, infatti, è necessario munirsi di un documento (rilasciato gratuitamente dalle Asl di appartenenza) che attesti l’impossibilità di esercitare autonomamente il diritto di voto.

Gli interessati possono richiedere l’apposizione di un timbro sulla tessera elettorale che dà il diritto ad essere accompagnati nella cabina elettorale. Per ottenerlo si deve presentare all’Ufficio elettorale del proprio Comune la seguente documentazione: una richiesta debitamente compilata e firmata (il modulo va chiesto presso lo stesso Ufficio elettorale), il documento d’identità, la tessera elettorale rilasciata dal Comune e, come già detto, il certificato medico rilasciato dalla Asl

I cittadini non vedenti, invece, per usufruire del voto assistito devono solamente esibire il libretto nominativo rilasciato dall’Inps.

Per evitare di doversi munire a ogni consultazione elettorale dell’apposito certificato medico, si può preventivamente chiedere (sempre all’Ufficio elettorale del proprio Comune) l’annotazione permanente del diritto di voto assistito sulla propria tessera elettorale (il timbro AVD).

L’accompagnatore può essere un altro membro della propria famiglia con diritto di voto o, in mancanza, un elettore scelto come accompagnatore, che deve essere iscritto nelle liste elettorali di un qualsiasi Comune italiano.

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